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Almeno 35 morti nel crollo del ponte a Genova

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 15 agosto 2018

Alle 11:30 di martedì un importante ponte autostradale è crollato a Genova, uccidendo almeno 35 persone. Una sezione di 209 metri del Ponte Morandi, centrata sul pilastro più occidentale che attraversava il torrente Polcevera e un’area industriale della città, è crollata nel fiume durante una pioggia torrenziale.

Oltre ai 35 morti, ci sono almeno sette persone gravemente ferite e 440 costrette ad evacuare le loro case in seguito a una fuga di gas. Gli sforzi di salvataggio sono ancora in corso per cercare di recuperare chi potrebbe essere ancora intrappolato sotto i detriti aggrovigliati.

Testimoni oculari hanno riferito di aver visto un fulmine colpire il ponte immediatamente prima che collassasse. L’automobilista Alessandro Megna ha riferito a Radio RAI di essere rimasto bloccato in un ingorgo sotto il ponte quando ha visto il crollo. “All’improvviso il ponte è venuto giù con tutto ciò che stava trasportando. Era davvero una scena apocalittica, non potevo credere ai miei occhi”, ha detto. Gli spettatori sconvolti urlavano: “Oh mio dio! oh mio dio!” mentre il ponte crollava.

Un funzionario della Protezione Civile ha riferito che tra le 30 e le 35 auto e 3 o 5 camion erano sul ponte al momento del crollo. La parte del ponte crollato, con i veicoli su di essa, è caduta nel torrente Polcevera, mentre altri frammenti sono caduti sui binari della ferrovia Torino-Genova e sui magazzini di proprietà di Ansaldo Energia, una delle principali aziende italiane produttrici di energia.

Al momento attuale, la linea ufficiale del governo è che il collasso è stato causato da un fulmine, tuttavia, esperti ingegneri del settore affermano che il collasso è stato probabilmente causato da una debolezza strutturale dovuta al fatto che il ponte è in uso da ben oltre la durata della sua progettazione.

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli (Movimento 5 Stelle - M5S) ha twittato che l’incidente è “un’immensa tragedia”. Giovanni Toti, governatore della regione Liguria, ha detto che la perdita del ponte è stata “un incidente di vaste proporzioni su una arteria vitale, non solo per Genova, ma per tutto il paese”. Tuttavia nessuno di questi funzionari offre alcuna spiegazione per quello che è successo.

Il ponte, progettato dall’ingegnere italiano Riccardo Morandi, fu costruito tra il 1963 e il 1967 dalla Società Italiana per Condotte d’Acqua per attraversare il torrente Polcevera a Genova tra i quartieri popolari di Sampierdarena e Cornigliano. Serviva come arteria principale della Riviera italiana e della costa meridionale della Francia.

Molte delle strutture in cemento costruite negli anni‘ 60 sono a rischio, essendo state progettate in previsione di un volume di traffico nettamente inferiore rispetto ad oggi.

Un rapporto del 2011 della compagnia Autostrade per l’Italia ha dichiarato che il viadotto Morandi soffriva di un grave deterioramento a causa dell’enorme quantità di traffico, e che richiedeva una manutenzione continua. Subito dopo il tragico crollo, la compagnia ha riferito anche che erano stati effettuati regolari interventi di manutenzione e che stava per essere aggiudicato un appalto per un contratto da 20 milioni di euro per lavori straordinari in quella particolare sezione.

Quello che si sta preparando è un insabbiamento di tutto il disastro: verranno individuati dei capri espiatori, potrebbero persino levarsi grida ipocrite contro la “avidità aziendale” e simili slogan populisti, mentre l’intero sistema capitalista sarà lasciato intatto e si continueranno a tagliare i fondi per le infrastrutture.

Nel 2016, il professor Antonio Brencich, docente di ingegneria strutturale presso l’Università di Genova, ha scritto che il ponte non era più strutturalmente solido e avrebbe dovuto essere abbattuto.

Questi avvertimenti sono stati totalmente ignorati. I progetti infrastrutturali in tutta Italia sono stati ritardati o rottamati in conseguenza a decenni di tagli a programmi infrastrutturali.

Il disastro di oggi ha provocato un calo dell’11 per cento sulle azioni di Atlantia, società titolare di Autotrade per l’Italia, prima di riprendersi in chiusura, chiudendo leggermente al di sotto del 5 per cento.

La reazione dell’establishment politico è stata un’operazione di gestione controllata dei danni. In tipico stile mussoliniano, il vicepremier leader della neofascista Lega Matteo Salvini ha minacciato che “serve chiarezza, non può esserci un’altra strage senza colpevoli e qui hanno nomi e cognomi ben precisi. Qualcuno deve finire in galera e pagare fino in fondo”.

Anche il M5S, che governa in coalizione con la Lega, è stato colto in flagrante diniego sulla necessità di infrastrutture e progetti di manutenzione. Nel 2014 dopo che una grande alluvione colpì la città di Genova, Beppe Grillo allineò il partito con il movimento “No Gronda” (Gronda è il nome del progetto autostradale alternativo), denunciando lo spreco di fondi pubblici per grandi progetti infrastrutturali dicendo “bisogna fermarli con l’esercito”.

Il progetto stradale Gronda era nato per alleggerire il traffico dal ponte Morandi, deviando almeno i veicoli pesanti, ma il M5S lo considera uno spreco di denaro e fa appello ai suoi sostenitori per bloccarne il progetto. A peggiorare le cose, Toninelli ha presentato una proposta che include la Gronda tra le opere pubbliche che dovrebbero essere sottoposte a “una revisione totale, che contempli anche l’abbandono del progetto”.

L’altro co-vicepremier, il leader del M5S Luigi Di Maio, si è espresso in modo simile quando ha suggerito di utilizzare “i soldi della Gronda per potenziare il trasporto pubblico, per potenziare la mobilità condivisa, soprattutto quella elettrica, per permettere il trasporto dei passeggeri su ferro”.

Per decenni, i governi hanno perseguito politiche di militarismo e austerità, siano essi coalizioni di centro-destra o centro-sinistra come quelle guidate dal Partito Democratico (PD) con il sostegno di vari partiti di pseudo-sinistra come Rifondazione Comunista.

La conseguente catastrofe sociale e il vuoto politico a sinistra hanno permesso a M5S e Lega di ottenere consensi con attacchi demagogici alla corruzione e all’autoarricchimento dei politici italiani. In particolare, il M5S si è affermato tra i giovani che hanno correttamente identificato la cosiddetta “sinistra” attorno al PD come ugualmente responsabile della crisi come il centro-destra.

L’attuale governo di coalizione, il più a destra dal regime fascista di Mussolini, si impegna a continuare l’austerità e promette di concentrare la maggior parte dei suoi sforzi per attaccare ed espellere gli immigrati, per deviare l’opposizione sociale all’austerità e alla disuguaglianza. Le infrastrutture fatiscenti in Italia non potranno essere messe in sicuro all’interno di questo quadro politico.