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L’estrema destra al potere in Italia

Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 2 giugno 2018

Il nuovo governo, inaugurato venerdì a Roma, è il più a destra da quando nel 1945 crollò il regime fascista del Duce Benito Mussolini. Installato con l’approvazione del Presidente Sergio Mattarella questo governo è una coalizione fra la Lega, di estrema destra, e il populista Movimento 5 Stelle.

L’uomo forte all’interno del governo è il capo della Lega, Matteo Salvini; sebbene il suo partito si sia assicurato solo il 17 percento dei voti alle elezioni parlamentari, Salvini ha tessuto le sue trame ed è riuscito a dettare i suoi termini durante le lunghe penose settimane di formazione del governo.

Nelle sue funzioni di Vice Primo Ministro e Ministro degli Interni, Salvini ora sta riunendo i poteri per procedere con la deportazione di mezzo milione di rifugiati e il rafforzamento della polizia, come era stato concordato fra Lega e M5S, nel patto di coalizione di governo; egli intende costruire uno stato di polizia che reprimerà spietatamente ogni opposizione sociale e politica.

Salvini non fa mistero della sua ideologia fascista: ha invitato i protagonisti della scena neonazista europea ai suoi raduni, tra cui l’ideologo della Nuova Destra tedesca Götz Kubitschek e il partito neo-nazista greco Golden Dawn; collabora inoltre a stretto contatto con il Fronte Nazionale francese, l’Alternativa per la Germania e altri partiti neo-fascisti e fa regolarmente tirate fasciste contro rifugiati e musulmani.

Quando era ancora solo chiamata Lega Nord, tale partito difendeva gli interessi delle fasce privilegiate della popolazione nelle zone più avvantaggiate del nord Italia, prima di trasformarsi in un partito nazionale. Ha partecipato alle elezioni in un’alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi, che più di ogni altro incarna la corruzione e la criminalità della borghesia italiana, e con Fratelli d’Italia, le cui radici possono essere ricondotte direttamente al fascismo italiano.

Il fatto che il M5S, il più grande partito della coalizione, stia aiutando a maneggiare le leve del potere su questo pattume di destra smentisce il mito che M5S non è né partito di sinistra, né di destra.

Il M5S fu fondato dal comico Beppe Grillo in seguito alla crisi finanziaria del 2008, che ha devastato l’Italia. Per decenni, ogni governo italiano ha perseguito politiche di militarismo e austerità, comprese quelle del Partito Democratico socialdemocratico (PD) e dei vari partiti di pseudo-sinistra come Rifondazione Comunista. La conseguente catastrofe sociale e il vuoto politico a sinistra hanno permesso a Grillo di vincere una platea usando attacchi demagogici alla corruzione e all’auto-arricchimento dei politici italiani. Il M5S ha guadagnato un punto d’appoggio tra i giovani che hanno intuito che la cosiddetta “sinistra” attorno al PD difendeva il capitalismo.

Tuttavia, il programma del Movimento 5 Stelle è stato in sostanza di destra sin dall’inizio, come aveva fatto notare già cinque anni fa il World Socialist Web Site. Avevamo scritto: “Sotto l’apparenza della lotta contro la corruzione, la burocrazia e i monopoli, questo programma propone un attacco storico contro i lavoratori e l’intera struttura dello stato sociale del dopoguerra. Mentre il M5S dichiara di opporsi alla classe politica corrotta, il suo obiettivo sono le conquiste sociali della classe lavoratrice italiana.”.

Questa valutazione è stata ora confermata. L’alleanza di M5S con Lega, il cui programma xenofobo il M5S ha pienamente abbracciato, prende di mira direttamente la classe lavoratrice e i giovani.

Nelle elezioni, il M5S si è assicurato la maggior parte del suo sostegno promettendo di fornire un reddito minimo di base a tutti. Ha vinto voti soprattutto da parte dei giovani, molti dei quali sono così impoveriti che non possono lasciare la casa dei genitori se non ormai trentenni e non sono in grado di fondare una famiglia. Ha anche avuto buoni risultai nell’impoverito sud.

Come secondo Vice Primo Ministro e Ministro dell’Industria e del Lavoro, il leader 5 Stelle Luigi di Maio è ora responsabile dell’attuazione di questa promessa elettorale, che equivale a un regalo per l’élite imprenditoriale. Il reddito di base di 780 € al mese è dato condizionamente solo a coloro che accettano qualsiasi offerta di lavoro; come è stato per la Hartz IV in Germania, servirà come meccanismo per la creazione di un enorme settore di lavoratori a basso salario.

La Lega e il M5S hanno anche concordato l’introduzione della tassa fissa a due valori, una distribuzione multi-miliardaria di euro per le grandi imprese e i ricchi.

L’insediamento di un tale governo è un avvertimento per i lavoratori non solo in Italia, ma in tutta Europa e a livello internazionale. L’élite al potere sta rapidamente dirigendosi verso forme autoritarie di governo.

La coalizione fascista di Lega-M5S sta arrivando al potere con il marchio di approvazione dell’Unione Europea. Solo pochi giorni prima che Mattarella usasse i suoi poteri costituzionali per approvare la formazione di un governo M5S-Lega, il capo della politica estera dell’UE, Federica Mogherini, ha sottolineato di avere “piena fiducia” nel Presidente italiano.

Venerdì sera, funzionari di tutta Europa hanno salutato il regime di estrema destra di Roma. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha elogiato “i legami stretti e amichevoli che uniscono la Germania e l’Italia in tutti i settori - politico, culturale ed economico” e ha detto al nuovo governo italiano: “Non vedo l’ora di sviluppare e approfondire questa stretta collaborazione con voi”.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha chiesto una stretta collaborazione tra l’UE e il nuovo governo, minimizzando le esplosioni fasciste di Salvini con l’osservazione: “Bisognerebbe misurare i politici secondo le loro azioni, non secondo le loro dichiarazioni retoriche”.

Le uniche riserve da parte di Mattarella e dell’UE erano la preoccupazione che, sotto Salvini, l’Italia potesse lasciare l’euro, o che cessasse di onorare a pieno il suo massiccio debito di 2, 3 trilioni di euro. Proprio l’anno scorso, gli interessi sul debito ammontavano a 66, 4 miliardi di euro, sebbene il tasso di interesse dello 0, 7 per cento fosse molto basso. Un aumento dei tassi di interesse moltiplicherebbe rapidamente questa cifra.

Né Mattarella né l’UE hanno contestato i piani del governo di detenere e deportare centinaia di migliaia di rifugiati, avevano poco da dire sulle tirate razziste del nuovo ministro degli Interni e sul suo sostegno al dominio autoritario. Succede perché queste politiche costituiscono ora il consenso in Europa.

In ogni Paese, la classe dominante ricorre alla censura, alla repressione statale e ai metodi fascistici per difendere il suo dominio. Ciò è guidato da una parte dalla crisi senza precedenti del capitalismo europeo e mondiale e, dall’altra, dalla crescente opposizione della classe lavoratrice ai tagli sociali, alla repressione e al militarismo. Questa opposizione minaccia di liberarsi dalla morsa soffocante dei sindacati, dei socialdemocratici e dei loro alleati nella pseudo-sinistra, la cui capacità di contenere e sopprimere la lotta di classe si sta erodendo.

I partiti di estrema destra ora siedono al governo in diversi paesi europei, tra questi Austria, Ungheria e Polonia. Il fatto che un governo di estrema destra abbia assunto il potere in Italia, un membro fondatore dell’UE con una popolazione di 60 milioni di persone e la quarta economia più grande nell’UE, deve essere visto come un monito per tutta la classe lavoratrice europea.

I partiti socialdemocratici, le organizzazioni di pseudo-sinistra e i sindacati non sono in grado, né sono disposti, ad opporsi al pericolo del fascismo. Hanno contribuito a legittimare l’estrema destra. Perseguendo le politiche di destra nell’interesse del grande capitale, hanno permesso ai partiti fascisti di assumere posizioni come opponenti dello status quo. Inoltre, i partiti socialdemocratici e di pseudo-sinistra hanno adottato gran parte della piattaforma dell’estrema destra, chiedendo un giro di vite sui rifugiati, la repressione interna e la rimilitarizzazione della società.

Solamente un movimento indipendente della classe lavoratrice può opporsi alla minaccia posta dall’estrema destra. Sono presenti i prerequisiti oggettivi per un tale movimento. Le tensioni sociali e la lotta di classe stanno crescendo in tutta Europa, insieme all’opposizione agli attacchi ai diritti democratici e sociali e alla militarizzazione del continente.

Tutto ora dipende dalla costruzione di un nuovo partito marxista per unire la classe lavoratrice italiana, europea e internazionale e mobilitare il suo potenziale rivoluzionario per rovesciare il capitalism. Questo pone con urgenza il compito di costruire sezioni del Comitato internazionale della Quarta Internazionale in Italia e in altri paesi europei.