Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 14 agosto 2014
Nella sua dichiarazione sul referendum previsto in Scozia per il 18 settembre, il Partito dell’Eguaglianza Socialista britannico ha definito il progetto per l’indipendenza della Scozia quale nazionalista e di destra, le cui vittime saranno i lavoratori su entrambi i lati del confine; questo giudizio è confermato dal fatto che la Lega Nord sostiene completamente la campagna di indipendenza scozzese.
Al congresso del partito a Padova, il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha espresso il suo sostegno per la separazione della Scozia dal Regno Unito. In un’intervista con la radio moscovita italiofona “La Voce della Russia”, ha giustificato la sua difesa dell’indipendenza per la Scozia, la Catalogna, l’Irlanda e l’Italia settentrionale con sciovinismo diretto contro gli immigrati e con argomentazioni economiche. “Vogliono omogeneizzarci anche con l’immigrazione, con l’estremismo islamico, quindi la gente reagisce...”, ha detto.
Il sostegno della Lega Nord per il separatismo scozzese discredita i tentativi di organizzazioni come il Socialist Workers Party e il Scottish Socialist Party di far passare l’indipendenza scozzese in termini di riforme socialiste di sinistra. La Lega Nord è caratterizzata dall’isteria per “legge-e-ordine” e dallo sciovinismo contro gli immigrati; accusando della crisi sociale gli immigrati, i poveri nel meridione e le burocrazie nazionali ed europee, essa mobilita le sezioni arretrate della piccola borghesia rurale e urbana,
Già due anni fa, la Lega Nord si era allineata con il separatismo scozzese.?Quando il governo britannico ha accettato il referendum sul ritiro della Scozia dal Regno Unito, la Lega Nord ha subito proposto un progetto congiunto con i nazionalisti scozzesi, in caso la Scozia diventasse indipendente.
Insieme a Heinz-Christian Strachead, un rappresentante del partito austriaco di estrema destra “Partito della Libertà” (FPÖ), l’allora leader della Lega Nord Roberto Maroni prevedeva la realizzazione di una rete politica critica in Europa, centrata su immigrazione e islamismo. I partners proposti per questa rete comprendevano la conservatrice Unione Cristiano Sociale della Germania (CSU) e i movimenti indipendentisti scozzese e catalano.
In realtà, ci sono chiari parallelismi tra i separatisti in Scozia e nel nord Italia.?Entrambi sostengono che le cose andrebbero meglio se le loro regioni avessero autonomia sulle proprie finanze e se non fossero più dipendenti da un governo centrale.
Questa è precisamente l’argomentazione principale della Lega Nord. Essa chiede la fine del finanziamento da parte del più ricco nord (la Padania), del più povero sud. La Lega rappresenta un piccolo strato sociale privilegiato che vuole organizzare i suoi rapporti con le multinazionali e le banche indipendentemente da Roma. La realtà è che la classe lavoratrice sarebbe gravemente indebolita dalla separazione dai loro colleghi in Italia e in Europa, come dimostra l’esperienza della disintegrazione della Jugoslavia.
Nell’intervista, Salvini ha detto: “Adesso c’è la fame, adesso anche nelle provincie più ricche del Nord la disoccupazione supera il 20 per cento, un ragazzo su tre è a casa, quindi penso che in questo momento, visto che Lombardia, Veneto e Piemonte ‘pagano’ per tutto il resto dello Stato, sia il momento giusto perché la gente alzi e rialzi la testa.”
Il separatismo della Lega è mischiato con il razzismo e lo sciovinismo anti-immigrazione più ripugnanti. Dieci anni fa, l’ex leader del partito Umberto Bossi e Roberto Calderoli avevano chiesto l’uso della forza e di cannoni per respingere i profughi dalla costa italiana. Calderoli fu costretto a dimettersi nel 2006 da ministro del governo Berlusconi a causa delle sue dichiarazioni islamofobe e, l’anno scorso, ha causato uno scandalo quando ha paragonato il ministro dell’integrazione Cécile Kyenge, un ottico nata in Congo, a un orango.
Nel 2000, il membro leghista del Parlamento europeo Mario Borghezio aveva incendiato le tende dei rifugiati che dormivano sotto un ponte a Torino. In un’intervista a Radio 24, Borghezio ha dichiarato che lui era d’accordo con le idee del fascista, assassino di massa, Anders Behring Breivik, che ha ucciso 77 persone, per lo più giovani, in Norvegia nel 2011; secondo Borghezio molte delle idee di Breivik erano buone e alcune erano eccellenti.
Le scandalose provocazioni della Lega Nord sono ben note da tempo. La ragione per il loro continuo aumento è la politica di destra dei partiti apparentemente “di sinistra”. Mentre ogni governo, sia nominalmente di centro-sinistra o di destra, ha per anni intensificato gli attacchi contro la classe lavoratrice e nessuna forza in Italia mobilita i lavoratori contro questo stato di cose.
La Lega Nord è stata in grado di trarre profitto da questo vuoto, e i loro slogan demagogici a volte trovato una risposta. Fondata nel 1989, quando i democristiani e socialdemocratici erano crollati a causa dello scandalo di “Tangentopoli”, la Lega ha servito Silvio Berlusconi per due decenni, in vari governi, per garantirgli una maggioranza.
Nonostante le sue vociferanti richieste per la lotta contro la corruzione, il partito si è trovato implicato in un suo proprio scandalo di corruzione nel mese di aprile 2012, quando il fondatore e leader veterano del partito Umberto Bossi e la sua famiglia, non solo sono stati condannati per finanziamento illecito al partito, ma anche per riciclaggio di denaro a beneficio dell’organizzazione mafiosa ’ndrangheta. Bossi si è dimesso da tutte le cariche di partito ed è stato sostituito da Maroni, da lungo tempo ministro nei governi Berlusconi.
L’anno scorso, la Lega ha perso temporaneamente una parte significativa dei suoi sostenitori a favore del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. L’ascesa del presente leader del partito, Salvini ha avuto luogo durante quel periodo ed egli ha sostituito Maroni nel dicembre del 2013.
Salvini ha resuscitato il progetto di una rete politica a livello europeo, cercando di tirare dalla sua i separatisti scozzesi, il Fronte Nazionale francese di Marine Le Pen, Geerd Wilders del Partito della Libertà dai Paesi Bassi, il partito di Mölzer in Austria, e i Veri Finlandesi.
Salvini nel 2012 ha pubblicato un dettagliato documento della Lega: “L’altra Europa”, in cui ha dichiarato che una vittoria per l’indipendenza scozzese sarebbe di grande aiuto agli sforzi della Lega Nord in Italia: “Se i pronostici dovessero essere rovesciati e il quesito indipendentista passasse, si innescherebbe una reazione a catena in grado di cambiare profondamente la cartina geografica del vecchio continente. Un’onda lunga che potrebbe arrivare anche da noi“.
La campagna scozzese ha già dato ai separatisti un nuovo soffio di vita. Nel mese di marzo, l’imprenditore Gianluca Busato ha organizzato un referendum privato, on-line, sulla separazione del Veneto dall’Italia.?Due milioni di persone, quasi la metà della popolazione del Veneto, si dice abbiano partecipato al referendum, e quasi il 90 per cento ha votato sì.
Sebbene il voto on line fosse né contestabile né giuridicamente vincolante, Busato ha minacciato il governo di Roma con una “immediata sospensione di entrate fiscali.” La Lega Nord ha calcolato che i residenti del Veneto potranno così risparmiare almeno 20 milioni di € all’anno.?Busato vantava che la sua organizzazione, lo stato di Venetia, era stato invitato a Edimburgo il 22 settembre 2012 per una manifestazione per l’indipendenza scozzese.
L’entusiasmo con cui i separatisti di destra, come la Lega Nord e i suoi satelliti, hanno salutato l’indipendenza della Scozia conferma ciò che il Socialist Equality Party (SEP) in Gran Bretagna e il World Socialist Web Site hanno scritto su questo referendum; nella dichiarazione di settembre sul referendum il SEP spiega, “In Europa, un “sì” al referendum diventerebbe il pretesto per accelerare un simile processo di rottura in Spagna, Italia e Belgio, con conseguenze disastrose.”
Fermamente opposto a ogni forma di nazionalismo il SEP chiede il NO al voto del 18 settembre.