Questo articolo è stato precedentemente pubblicato in inglese il 21 dicembre 2013
Il Movimento dei Forconi ha fatto notizia nelle ultime due settimane. Lunedì 9 dicembre il Movimento aveva chiamato l’intero Paese a manifestare; nel corso delle manifestazioni sono stati circondati municipi, bloccate strade e a Milano, Torino, Venezia, Bari e Palermo sono state occupate alcune stazioni ferroviarie. Ci sono stati ripetuti scontri con la polizia.
Le manifestazioni di protesta erano indirizzate contro il governo di Enrico Letta e le sue politiche di austerità, contro i politici corrotti, il ministero delle Finanze, l’aumento dei prezzi del carburante, le banche, l’euro e l’Unione Europea (UE); in linea generale le proteste si sono svolte con sbandieramento del tricolore e il canto dell’inno nazionale. Lo slogan principale, diretto contro i politici, era: “Tutti a casa!”
Il maggior sostegno al movimento proveniva da lavoratori agricoli, commercianti, camionisti a lunga percorrenza e piccoli imprenditori. Per qualche giorno anche disoccupati, pensionati, lavoratori precari, studenti e lavoratori hanno seguito l’appello del movimento alla “ribellione”. La leadership del movimento non è compatta, ma è dominata da forze di destra.
Il Movimento dei Forconi è stato fondato due anni fa in Sicilia, per rappresentare gli interessi regionali di piccoli imprenditori e agricoltori del sud. Il Movimento aveva perfino richiesto la creazione di una moneta siciliana e l’uso del marchio “made in Sicily” per proteggere i prodotti della regione.
Il loro leader, Mariano Ferro, imprenditore agricolo di Avola (Siracusa) è un ex membro del Movimento Per l’Autonomia (MPA), un partito che ha sostenuto l’autonomia siciliana.
Il programma del MPA è paragonabile a quello della Lega Nord, con la quale ha gestito campagne elettorali comuni, con la differenza che il MPA chiede l’autonomia per la Sicilia, piuttosto che l’indipendenza per il nord.
L’MPA è una scissione della cristiano-democratica UDC. E’stato fondato nel 2005 da Raffaele Lombardo, presidente della Regione Sicilia, che ha dovuto dimettersi dal suo posto lo scorso anno a causa di legami mafiosi. Il MPA, così come il suo predecessore UDC, che ha anche contato Ferro tra i suoi membri, in Sicilia ha garantito per anni una maggioranza stabile a Silvio Berlusconi.?Il declino di Berlusconi è stato accompagnato dalla crescita del Forconi.
Recentemente il Movimento dei Forconi ha stretto alleanze con alcune associazioni dei lavoratori degli autotrasporti, dei camionisti a lunga percorrenza, di certe imprese edili e alcuni produttori di latte, per lo più provenienti dalle frange periferiche della Lega Nord. I Forconi hanno formato un comitato “9 dicembre”, al quale si sono uniti altri gruppi, comprese alcune organizzazioni anti-globalizzazione, certe iniziative di tutela ambientale e qualche associazione di cittadini.
Il 4 dicembre, i camionisti hanno bloccato il valico del Brennero, per impedire l’importazione di merci dal resto dell’Europa. Hanno chiamato la loro protesta “Battaglia di Natale: scegli l’Italia!” e hanno chiesto più rispetto per il “Made in Italy”. Le proteste in tutto il Paese sono poi iniziate il 9 dicembre.
Diversi esponenti sono emersi come leaders del movimento “9 dicembre"; accanto a Ferro nel sud, le altre figure principali sono: Danilo Calvani nella regione di Roma e Andrea Zunino a Torino.
Calvani è un agricoltore della regione Lazio, dove è a capo di una associazione di agricoltori; ha detto al quotidiano Il Messaggero di aver votato per la Democrazia Cristiana, il Partito Socialista di Bettino Craxi, poi per Forza Italia di Berlusconi, per i Verdi o anche proprio per nessuno. Anche se ha contestato le molte voci che gli attribuiscono di aver chiesto una dittatura militare, ha confermato che “Mi accusano di aver detto che ci vuole un militare al potere mentre avevo dichiarato di fidarmi solo delle forze dell’ordine”.
Calvani aveva indetto una “marcia su Roma” per il 18 dicembre, un chiaro riferimento all’acquisizione del potere da parte di Mussolini nell’ottobre del 1922.?Ferro ed altri rappresentanti dei Forconi hanno preso le distanze da questo rally, che ha finito per attirare solo 3.000 persone e non le “migliaia e migliaia” che Calvani aveva pronosticato.
Zunino, un agricoltore del nord, ha fatto notizia con dichiarazioni antisemite.?A Radio-Tre, ha giustificato la sua richiesta di dimissioni del governo con le parole: “Lottiamo per la libertà dellItalia, che oggi è schiava di banche come quelle dei Rothschild. Non è strano che le cinque o sei persone più ricche al mondo siano ebrei?”
In altre interviste, Zunino ha mostrato le sue inclinazioni mistiche ed esoteriche; ha dichiarato che si era convertito all’Islam per praticare il Sufismo e che adesso era un maestro di respirazione controllata.
Al Movimento dei Forconi si sono uniti altri, di tendenza apertamente fascista. Roberto Fiore è comparso sotto l’egida dei Forconi; era il capo del gruppo di estrema destra di Forza Nuova, fu condannato per terrorismo negli anni 80 e adesso siede al parlamento europeo
Sabato scorso, giovani membri dell’organizzazione di estrema destra Casa Pound, con il viso coperto da maschere a strisce bianco, rosso e verde, hanno bloccato la sede dell’UE a Roma. Sono saliti sul balcone con una scala, per strappare via la bandiera europea. Il segretario del gruppo, Simone di Stefano, è stato quindi condannato a tre mesi di reclusione.
Beppe Grillo, il leader del Movimento 5 Stelle, ha sostenuto le proteste; le ha dichiarate legittime e giustificate, visto che si sono svolte in un periodo in cui la politica e le sue istituzioni hanno perso ogni legittimità. Secondo Grillo le proteste del 9 dicembre sono state: “L’inizio di un incendio o l’annuncio di future rivolte forse incontrollabili”.
Con slogan simili ("Mandiamoli a casa! Tutti!"), Grillo ha vinto il 25 per cento dei voti nelle elezioni parlamentari nel mese di febbraio, ma recentemente ha perso influenza; adesso spera in una rinascita.
Grillo ha indirizzato una “lettera aperta ai responsabili delle forze d’ordine”, incitandoli a non proteggere più i politici, “togliere il casco e fraternizzare con i cittadini.” Allo stesso tempo, Grillo ha respinto l’offerta di collaborazione del nuovo leader del Partito Democratico, Matteo Renzi.
Anche Forza Italia di Silvio Berlusconi ha dichiarato solidarietà con i manifestanti e ha offerto loro consulenza e sostegno. Matteo Salvani dalla Lega Nord ha dato il suo appoggio alle proteste, in particolare salutando molto positivamente il blocco del Brennero.
Le proteste sono causate dai tagli alla spesa, dagli aumenti delle tasse e dagli attacchi sociali imposti dai governi di Romano Prodi, Silvio Berlusconi, Mario Monti ed Enrico Letta nel corso di parecchi anni; non hanno colpito solo i lavoratori e fatto salire la disoccupazione giovanile a livelli record, ma hanno anche mandato in rovina i piccoli imprenditori, i lavoratori autonomi e gli agricoltori.
Le organizzazioni eredi del Partito Comunista, i sindacati ed i loro sostenitori di pseudo-sinistra hanno la responsabilità del fatto che la ribellione di questi strati sociali sia oggi dominata da forze esplicitamente di destra, il che può anche attirare alcuni lavoratori e giovani.
Dal crollo della Democrazia Cristiana, 20 anni fa, il Partito Democratico ha ripetutamente sostenuto o presieduto governi che hanno distrutto le conquiste sociali raggiunte dalla classe operaia; in queste condizioni perfino il multi-miliardario Berlusconi, con i suoi collegamenti con l’ambiente criminale, potrebbe presentare se stesso come l’uomo politico più “socialmente preoccupato”.
La conseguenza è che le forze di destra e di estrema destra sono in grado di guidare le proteste degli strati della classe media; ancor di più, in quanto i rappresentanti del governo e della pseudo-sinistra hanno denunciato le proteste.
Nichi Vendola, cofondatore di Rifondazione e capo di Sinistra, Ecologia e Libertà, ha dichiarato che le proteste sono un grave pericolo per la democrazia. La presidente del parlamento Laura Boldrini (SEL) è d’accordo con l’ammonimento di Angelino Alfano (Nuovo Centro Destra) contro “una spirale di violenza” e ha invitato i politici a “non gettare benzina sul fuoco”.
Il neo eletto sindaco di Roma, Ignazio Marino del Partito Democratico, ha utilizzato la chiamata alla protesta dei Forconi nella capitale, per organizzare una operazione di polizia stile commandos, mettendo in stand-by 2.000 poliziotti e al mattino chiudendo la città a tutti i camion, a parte quelli che trasportavano prodotti freschi.
Il governo Letta è in procinto di preparare una nuova legge di stabilità, che sarà collegata a massicci tagli alla spesa.
Un’offensiva indipendente dalla classe lavoratrice contro le politiche di austerità del governo e l’UE potrebbe cambiare drasticamente la situazione politica nel Paese; essa otterrebbe sostegno tra molti dei lavoratori autonomi e degli agricoltori, la cui rabbia attualmente è manipolata da forze di destra e incanalata in direzioni nazionaliste e razziste.
Tuttavia, il presupposto di un tale movimento della classe operaia è una rottura politica completa coi sindacati e con le organizzazioni di pseudo-sinistra, che sostengono il governo Letta. Quello che manca alla classe lavoratrice del Paese è un partito rivoluzionario, per dare alla crescente opposizione un chiaro orientamento socialista e internazionalista.
Un partito di questo tipo può essere solo una sezione del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale, che unisce i lavoratori italiani con i loro colleghi in Grecia, in Spagna, in Europa e in tutto il mondo. Solo in questo modo è possibile che una lotta efficace possa essere condotta contro l’UE, con l’obiettivo di costituire gli Stati Uniti Socialisti d’Europa.