In un solo giorno, venerdì, l’Italia, la Spagna, il Belgio, ed il Regno Unito hanno registrato i loro numeri di morti più alti della pandemia globale di coronavirus. In Italia, che attualmente ha il numero di morti più alto del mondo, altre 627 persone sono morte, raggiungendo un totale di 4.032 fatalità. Altre 5.986 nuove infezioni sono state annunciate nel Paese, ora dichiarato in lockdown. Finora, circa 47.021 persone sono state infettate, di cui 2.655 sono classificate in condizioni “gravi e critiche.”
Giovedì, il numero di morti a quel punto in Italia (3.405) ha superato il totale delle fatalità di coronavirus che è stato registrato in Cina.
In Spagna, il numero totale di morti è salito a 1.002 ieri. Questo orribile dato è stato raggiunto quando 235 persone sono morte nelle 24 ore precedenti. Quasi 20.000 casi (19.980) sono stati registrati in Spagna, di cui più di un terzo sono nella capitale, Madrid. Gli specialisti dell’esercito devono iniziare ad entrare nelle case di cura per aiutare con la disinfezione. Il virus ha preso più di 50 vite in case di assistenza per anziani attraverso la regione di Madrid.
In Belgio, oltre 16 persone sono morte, facendo un totale di 37, e ci sono più di 2.000 casi di infezione.
Mentre il virus è in gran parte contenuto in Cina, come risultato di un lockdown di massa, l’Europa è il nuovo epicentro. Fino a venerdì sera, 6.057 erano morti in 40 paesi europei. La Russia, l’Ucraina, e la Bielorussia hanno riportato 1.044 nuovi morti. In tutto, 129.216 persone sono state infettate in tutto il continente, di cui 17.852 nuove infezioni ieri (25 marzo).
L’impatto terribile del COVID-19 è stato visto in modo esplicito in un racconto video di cinque minuti postato venerdì da Sky News. È stato filmato dai primi giornalisti a cui è stato permesso di filmare dentro l’ospedale principale di Bergamo, dove il numero di morti è aumentato più velocemente di quanto le autorità e le chiese possano seppellirli o cremarli.
Il film include delle scene strazianti di pazienti vicini alla morte che lottano per la vita in un ospedale affollato dove il poco personale fa tutto il possibile per salvarli. Un reporter scioccato narra, “Qui stanno combattendo una guerra e perdono. I soli numeri di persone che soccombono al virus stanno travolgendo tutti gli ospedali nel nord Italia.
“Il personale lavora con determinazione, provando a evitare che i loro pazienti si deteriorino di più. Provano a impedire che loro muoiano.”
Si vedono i pazienti che portano “i caschi di plastica messi sulle teste di quelli che sono più malati, il personale lotta di comunicare con i pazienti. I caschi cercano di equilibrare la pressione dell’aria nei loro polmoni.”
Il reporter commenta, “Sembra un reparto di terapia intensiva, ma in realtà è un reparto per gli arrivi di emergenza. Il reparto di terapia intensiva è pieno.”
L’unico modo in cui i pazienti nuovi possono “avere i requisiti” per il trattamento nel reparto è quello di stare “proprio sul punto di morire, non solo gravemente malato. In questa pandemia, gravemente malato è considerato una posizione ragionevole. La situazione è davvero così pessima.”
Tali immagini attestano il fallimento di un sistema intero: il capitalismo.
In Francia, altre 78 persone sono morte portando il totale a 450. Le infezioni di coronavirus si raddoppiano ogni quattro giorni, secondo il consiglio direttivo di salute francese. Venerdì, 1.617 nuovi casi sono stati riportati, facendo un totale di 12.612.
In Germania, ne sono morti 15, portando il totale a 59. Il numero di nuovi casi è stato di 4.391, portando il totale a 19.711. In Olanda, sono morte 30 persone, e il totale di morti attuale è 106. Ci sono stato 534 nuovi casi, portando il totale a 2.994.
Nel Regno Unito, i morti sono aumentati di 40 a 177, il più grande aumento in un solo giorno dall’inizio della pandemia. Il numero di infezioni sta attualmente quasi a 4.000 con 714 nuove infezioni.
Diciotto dei morti sono stati registrati a Londra, dunque la capitale è l’epicentro della pandemia nel Regno Unito. Gli ospedali non sono in grado di far fronte all’enorme aumento di casi. L’ospedale Northwick Park a Londra ha dichiarato un “incidente critico” ieri dopo aver esaurito i letti di terapia intensiva.
Il Guardian ha riportato di aver visto cifre non pubblicate che mostrano che “il numero di persone con infezione di Covid-19 confermata o sospetta in cura in un reparto di terapia intensiva negli ospedali del sud di Londra è aumentato da sette venerdì 6 marzo a 93 martedì 17 marzo—un aumento di quindici volte in 12 giorni.”
A causa dell’escalation della crisi in Gran Bretagna, nel giro di pochi giorni il governo conservatore di Boris Johnson è passato dal non fare praticamente nulla per la pandemia - in quanto ha sostenuto una politica che permetteva all’intera popolazione di essere contagiata per acquisire la presunta «immunità del gregge» - all’imporre prima misure di distanziamento sociale e ieri ha ordinato la chiusura di tutti i caffè, bar, pub, ristoranti, nightclub, teatri, palestre, cinema e centri ricreativi.
In condizioni in cui centinaia di migliaia di lavoratori già sono stati licenziati o hanno subito tagli alle ore di lavoro o alla paga, molti anche del 50 percento, l’élite che governa ha paura di un massiccio contraccolpo sociale e politico. Fino a un quarto del personale del Regno Unito—circa 10 milioni di lavoratori—è impiegato nel commercio al dettaglio e nei settori che hanno subito un crollo del commercio.
Ieri, la catena di negozi Arcadia, che appartiene al miliardario Sir Philip Green e ha un personale di 1.000 dipendenti, ha annunciato la chiusura di ogni negozio nel Regno Unito. Michael O’Leary, il capo di Ryanair, ha detto che tutti i suoi dipendenti dovrebbero accettare un taglio di paga del 50 percento poiché la compagnia aerea—che ha contanti e altre riserve di oltre €4 miliardi—preparava a tenere a terra la maggior parte della sua flotta e ridurre la sua capacità dell’80 percento in aprile e maggio. Ogni altra compagnia aerea in Europa sta imponendo misure simili.
In risposta venerdì, il Cancelliere Rishi Sunak ha annunciato misure “senza precedenti nella storia dello stato britannico” con lo scopo di introdurre uno “schema di mantenimento dei lavori” per mezzo del quale tutti i datori di lavoro che conservano i dipendenti potrebbero richiedere al governo l’80 percento dei loro salari fino a ₤2.500 al mese. La mossa segue quella del governo danese, che ha introdotto uno schema simile per pagare il 75 percento della paga dei lavoratori nel settore privato.
Il numero totale di infezioni da Covid-19 in Europa è senza dubbio molto più grande di qualsiasi numero riportato, a causa del fatto che il tampone praticamente non si fa sistematicamente in nessun Paese europeo. Secondo le stime degli scienziati più autorevoli del Regno Unito, fino a 180.000 persone nella sola Gran Bretagna potrebbero già essere infettate da Covid-19, basandosi su stime che risulterebbero in 1.000 casi per ogni morto.
L’esperienza dimostra che senza quarantena estesa e test rigorosi, il virus non può essere combattuto.
Questo è evinto da parecchi studi condotti durante la pandemia. È stato riportato questa settimana che a causa dei test e ripetizione dei test di tutti i 3.300 abitanti della cittadina di Vò, vicino a Venezia, tutte le nuove infezioni sono state fermate. Vò è stato il luogo della prima morte del coronavirus in Italia il 22 febbraio.
Il Financial Times ha riportato che i test di tutti gli abitanti, “senza rispetto al fatto che mostrassero o no i sintomi, e la rigorosa messa in quarantena dei loro contatti una volta confermata l’infezione,” significava che “le autorità sanitarie sono state capaci di fermare completamente la diffusione del virus lì.”
La prima fase di tamponi, effettuata verso la fine di febbraio, ha mostrato che 3 percento della popolazione era infettato, anche se la metà dei portatori non avevano sintomi. Dopo essere stati isolati, un altro ciclo di test 10 giorni dopo ha mostrato che il tasso di infezione era diminuito allo 0,3 percento. Questa seconda fase ha identificato almeno sei persone che avevano il virus ma che non mostravano sintomi, il che voleva dire che loro andavano messi in quarantena.
Questa storia ha importanti implicazioni e lezioni per ogni paese. Il professor Andrea Crisanti, esperto di infezioni all’Imperial College di Londra, che partecipa allo studio del caso Vò, ha contrapposto questo approccio a quello della Gran Bretagna, dove su una popolazione di 66 milioni solo 66.976 persone sono state testate. “Nel Regno Unito, ci sono un sacco di infezioni che sono completamente ignorate…. Siamo riusciti a contenere l’epidemia qui perché abbiamo identificato ed eliminato le infezioni ‘sommerse’ e le abbiamo isolate. Questo è ciò che fa la differenza.”